Torture e stupri in Ucraina da parte dei soldati russi, l’Onu incrimina la nazione davanti al Consiglio dei diritti umani.
La guerra delle armi in Ucraina muta in qualcosa ancora più riprovevole. Massacri, bombardamenti e stupri sui bambini: davanti al Consiglio dei diritti umani, l’Ocu incrimina la Russia che finisce sotto accusa a Ginevra. Le atrocità commesse sono su larga scala, tanto da non aspettare la fase di formalizzazione nelle aule dei tribunali.
Abusi e massacri
Ai bombardamenti mirati sull’Ucraina ne sono conseguiti violenti abusi e atrocità commesse sui cittadini. L’Onu accusa la Russia crimini di guerra, e le prove raccolte sul campo non lasciano dubbi su quanto accaduto. L’inchiesta è limitata solo ai crimini e agli abusi commessi in 27 paesi delle regioni di Kiev, Chernihiv, Kharkiv e Sumy.
Il presidente del team d’inchiesta, il norvegese Erik Mose, spiega che di solito alle accuse spetta un primo step di formalizzazione nelle aule dei tribunali. In questo caso, le prove sono troppo chiare e inconfutabili per non passare al passo successivo. Mose e gli atri due componenti del team di indagine, Jasminka Džumhur e Pablo de Greiff, hanno constatato un gran numero di esecuzioni e frequenti “segni visibili sui cadaveri, come le mani legate dietro la schiena, le ferite da arma da fuoco alla testa e le gole tagliate”.
Le vittime di violenza sessuale hanno un’età compresa tra i 4 e gli 82 anni. Alcuni dei responsabili, soldati russi, sono già stati individuati. Alcuni dei bambini sono stati stuprati, torturati e detenuti illegalmente. Ttalvolta i famigliari erano costretti ad assistere alle violenze sui propri cari. La Commissione ha anche trovato le prove dell’uso di ordigni esplosivi “da parte dei russi in zone altamente popolate”, che hanno provocato stragi tra i civili.
Due i casi di abusi attribuiti ai soldati ucraini ai danni di quelli russi, ma spiega de Greiff che “c’è una enorme di differenza tra crimini di guerra su vasta scala da un lato e due casi dall’altro di cui siamo a conoscenza”.
L’inchiesta andrà avanti con l’analisi delle fosse comuni a Izyum scoperte dopo la riconquista della città da parte delle forze ucraine. Nella giornata di oggi il governatore regionale annuncia l’esumazione di 436 corpi, 30 dei quali “con segni di tortura”.